martedì 11 marzo 2008

POLITICHE 2008, IL VOTO SICILIANO

REPUBBLICA PALERMO - SABATO 08 MARZO 2008

Pagina XIV
La partita a scacchi per Camera e Senato

FRANCESCO PALAZZO

Pare che il risultato delle politiche sarà influenzato da ciò che accadrà in Sicilia. Non sappiamo se andrà così. Per farsi un´idea occorre entrare nelle dinamiche elettorali delle due maggiori parti in causa e tenere in considerazione quanto si muoverà al loro esterno. Si dice che Pdl ed MpA rischiano di non raggiungere, a causa dell´Udc, il premio in seggi al Senato, previsto a livello regionale, che la volta scorsa andò al centrodestra. Se guardiamo i numeri del 2006 relativi al Senato, il centrodestra con l´Udc prese il 57,8 per cento, aggiudicandosi 15 senatori. Il centrosinistra, allora Unione, si attestò sul 40,5, prendendo gli undici senatori restanti. L´Udc ottenne il 9,6 per cento. Ammesso che si riconfermi, superando comunque l´8 per cento occorrente a far suo qualche seggio, ciò non procurerebbe al Pdl alcun danno numerico sostanziale. Male che vada, quest´ultimo, dovrebbe attestarsi tra il 48 e il 50 per cento. La legge elettorale assicura, al Senato, il 55 per cento dei seggi a chi, pur non avendo raggiunto dopo il conto dei voti tale percentuale, ottenga il miglior piazzamento. In entrambi i casi il Pdl dovrebbe confermare lo stesso numero di senatori del 2006, considerata anche la parte importante che avrà il Movimento per l´autonomia, apparentato con Berlusconi e compagni. Mentre sarà il Pd, congiunto con Italia dei Valori, a pagare dazio, essendo quel 40,5 per cento di due anni fa, in concreto insuperabile dalle due forze politiche. Veltroniani e dipietristi si dovranno, nella peggiore delle ipotesi, spartire gli undici seggi rimanenti con la Sinistra Arcobaleno e con l´Udc. Oppure, ma è molto difficile che accada, riconfermare gli undici senatori se Udc e Sinistra Arcobaleno non dovessero raggiungere l´8 per cento a testa. In ciascuno dei due casi il premio di maggioranza, a meno di rivolgimenti elettorali, non dovrebbe essere in discussione. Per la Camera il premio di maggioranza si conteggia in ambito nazionale. La coalizione di centrodestra, anche per la corsa verso questo ramo del Parlamento, si presenta mancante dell´Udc, ma sempre forte dell´accordo con il movimento autonomistico, che neutralizzerà, sostituirà o supererà il consenso cuffariano. Anche il raggruppamento Pd-Italia dei Valori, che contende in tutta Italia il premio di maggioranza al Pdl, ha nella Sinistra Arcobaleno un concorrente nel suo stesso campo paragonabile elettoralmente all´Udc. Solo che il Pd non ha un corrispettivo riequilibrante come il partito di Lombardo, non essendo paragonabile Italia dei Valori al movimento autonomista. Nel 2006, nelle due circoscrizioni della Camera prevalse il centrodestra. Con un distacco compreso tra il 12,5 per cento, nella circoscrizione avente come centro Palermo (43,5 centrosinistra, 56 per cento centrodestra), e il 19, verificatosi nella circoscrizione catanese (59,5 centrodestra, 40,5 per cento centrosinistra). Il 13 e 14 aprile prossimi, una parte di questo consenso andrà all´Udc e alla Sinistra Arcobaleno, che al suo interno ospita peraltro il numero più consistente, rispetto alle altre regioni, di ex Ds che non hanno aderito al Partito democratico. È, perciò, ipotizzabile che, mentre i voti che l´Udc sottrarrà al Pdl saranno più che recuperati dall´Mpa, quelli che lasceranno sul terreno i veltroniani a favore della Sinistra Arcobaleno, saranno solo in una piccola parte reindirizzati alla causa di Veltroni dalla lista di Italia dei Valori. Ed è verosimile, quindi, che il Pdl siciliano e gli autonomisti fortificheranno ancora il risultato positivo che Berlusconi si aspetta nel resto del paese. Mentre invece il Pd-Idv siciliano potrebbe costituire per la Camera uno degli anelli più deboli del progetto di Veltroni.

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