giovedì 20 novembre 2008

La chiesa logorroica sul sesso degli altri, in silenzio su se stessa


LA REPUBBLICA PALERMO - GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2008

Pagina X
I PRETI DELLO SCANDALO NEL SILENZIO DEI CATTOLICI
FRANCESCO PALAZZO


Possibile che un uomo di chiesa per dare risposta alle proprie normali pulsioni amorose e sessuali, debba essere costretto a percorsi clandestini? La vicenda del sacerdote siciliano che ha denunciato la sua presunta ricattatrice, al di là dei risvolti penali che interessano solo il versante giudiziario, investe ancora una volta un problema che la chiesa, ovviamente non solo quella siciliana, finge di non vedere. Quanti uomini e donne di chiesa, religiosi, parroci, suore e quant´altro, vivono la dimensione sentimentale e affettiva in segreto, nel terrore di essere scoperti? C´è chi sostiene che sono moltissimi. C´è chi, se la cosa resta in un ambito ristretto, viene dissuaso nelle segrete stanze. Le conseguenze sono praticamente nulle sul piano ecclesiale o personale. Ci dicevano tempo fa che si può anche arrivare, senza che quella «macchia» passata crei problemi, al soglio vescovile, pure di grandi diocesi: basta che non si sappia in giro e che, soprattutto, non ne scrivano i giornali. C´è chi continua cercando di non farsi scoprire. Con mille, possiamo facilmente ipotizzare, sotterfugi, precauzioni, ansie, sensi di colpa. Quale serenità e realizzazione personale possano avere, in tali casi, un uomo o una donna che hanno fatto della fede il loro unico motivo di vita, è facile immaginare. Ma non tutti ce la fanno. La sofferenza non più sopportabile può portare alla scelta deliberata di rompere con una vita impossibile e fa allontanare molti dalla vita religiosa consacrata. In questi ultimi casi si tratta di veri legami. Molti nomi ci vengono in mente di conoscenti che hanno lasciato per questo motivo. Talvolta sono i migliori. Uomini e donne di chiesa che non avrebbero avuto nessuna difficoltà a continuare la loro vita di fede nell´istituzione chiesa e, contemporaneamente, senza togliere niente a nessuno, come avviene nelle chiese protestanti, avere una famiglia, dei figli, una vita propria. Per alcuni, pochi (ma costituiscono solo la punta di un gigantesco iceberg) prima o dopo la vicenda balza fuori nel modo peggiore, senza che loro lo vogliano o l´abbiano scelto. In questi casi la situazione può presentare, oltre alla sanzione ufficiale dei vertici cattolici, qualche complicazione. La donna può essere a sua volta sposata, può trattarsi di sesso mercenario, di relazioni omosessuali che la chiesa continua a mettere al bando. Oppure la pulsione sessuale repressa può anche prendere strade che portano a circuire minori. Cioè quei soggetti con i quali può essere più semplice, in ambito religioso, venire in contatto. Cose risapute. Tuttavia sorprende il silenzio (possiamo chiamarla omertà?) che ogni volta c´è negli ambiti ecclesiastici. Nessuno, diciamo nessuno, zero, tra i parroci, le suore, i vescovi, i diaconi, i seminaristi fa sentire la propria voce in proposito. Pensate che dopo quest´ultimo episodio qualcuno dirà cosa pensa dell´argomento in generale? Siamo facili profeti in patria. Non ascolteremo niente. Possiamo solo dire che abbiamo pena di chi vive in un contesto simile. In cui non è concesso, pena l´epurazione, l´allontanamento definitivo o la punizione, dissentire pubblicamente, e non clandestinamente, su temi cruciali quali l´amore e la sessualità.

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