giovedì 19 febbraio 2009

Pass a Palermo, sommersi e salvati



LA REPUBBLICA PALERMO - GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2009

Pagina XV
LA INUTILE CORSA DEI POLITICI COL PASS
FRANCESCO PALAZZO



Dunque i pass automobilistici, come previsto, alla fine sono rispuntati. Consiglieri comunali, provinciali, deputati regionali e nazionali potranno quindi tornare a fregiarsi del prezioso cartoncino. Sono ancora in ansia i presidenti dei consigli di circoscrizione, fondamentali assi portanti della vita amministrativa e politica della città. Ovvero, a secondo dei punti di vista, consessi la cui inutilità politico-amministrativa è ben nota. Ma i cartoncini - è questione di tempo, si rilassino - spunteranno magicamente fuori anche per loro e per i vicepresidenti di tali non proprio imprescindibili organismi. E qui un´altra falla si apre. Perché, si chiederanno magari al Comune, non dare tali salvacondotti anche ai consiglieri di circoscrizione? Cosa hanno di meno? Niente, rispondiamo noi, non scherziamo con le cose importanti. È giusto, legittimo, costituzionale, che pure questi rappresentanti del popolo - appellativo che suona sempre bene - siano trattati alla stregua di tutti gli altri. Alla fine, questo primo plotoncino di salvati dalle grinfie del traffico, dalla tagliole delle corsie preferenziali e dal dramma umano di trovare posteggio, saranno circa quattrocento. Restano, al momento, sommersi e beffati, tanti altri. Siamo, tuttavia, sicuri che tra qualche tempo ci rioccuperemo di loro. Restiamo agli eletti e alle elette. La filosofia che sta dietro alla sconfessione delle linea dura, che in un primo momento era stata adottata dal sindaco, è abbastanza comprensibile. I tagliandi che permettono di scorrazzare in lungo e in largo sono un semplice strumento di lavoro. Come il bisturi per il chirurgo, il palcoscenico per l´attore, la cazzuola per il muratore, il pennello per il pittore, il fischietto per il posteggiatore abusivo e via dicendo. A nessuno verrebbe mai in mente di togliere lo strumento principale di lavoro a un professionista. Rischierebbe il malato in sala operatoria, non potremmo ammirare gli spettacoli teatrali, le nostre costruzioni verrebbero imperfette, così come i quadri. Non parliamo, poi, dei posteggiatori abusivi, se la cattiveria umana togliesse loro il fischietto. Potrebbe estinguersi un lavoro artigianale tramandato di generazione in generazione. Insomma, sono questioni serie, sulle quali c´è poco da scherzare. Anche se noi abbiamo finora scherzato. Resta solo da chiedersi, a volere discettare sull´impianto filosofico che regola i pass per gli amministratori pubblici, se davvero sia così essenziale all´attività politica correre, arrivare prima, posteggiare ovunque, transitare dappertutto. O se, invece, sia più necessario, per meglio amministrare le circoscrizioni, la città, la provincia, la regione, la nazione, studiare, capire, riflettere, osservare attentamente, con calma e ponderazione, prima di agire. A esempio: se invece di approvare, in maniera convulsa e scorretta, i provvedimenti sulle Ztl, i nostri amministratori cittadini si fossero fermati un attimo a leggersi meglio le carte, al posto di sfrecciare in qualche corsia preferenziale per andare chissà dove, non ci avrebbero risparmiato code, arrabbiature ed esborso inutile di pubblico denaro? Sarebbe andata esattamente così. E la stessa cosa si potrebbe affermare di quelle strisce gialle disegnate a Piazza Bellini, ottimamente pensate e realizzate per il posteggio a un tiro di schioppo di quanti occupano qualche scranno o poltrona presso Palazzo delle Aquile. Certamente è un provvedimento assunto di corsa, senza pensare cosa significa, storicamente e architettonicamente, quella bella piazza per Palermo. Per finire. Ci pare evidente che i veri strumenti di lavoro, per chi occupa una carica pubblica, siano la competenza, l´onestà, la capacità di realizzare quanto è meglio per tutta la collettività e non per il partito di appartenenza o la propria corrente di riferimento, la sobrietà e l´attenzione nello spendere i fondi pubblici, il non favorire gli amici ma quelli più bravi e preparati. Insomma, cose semplici. Che, purtroppo, non possono essere donate con un pass. Il quale può solo far correre l´eletto. Ma se non capisce il come e il perché della sua attività, che corre a fare?

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