sabato 2 maggio 2009

Rita Borsellino nella lista del PD

CENTONOVE
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
1 MAGGIO 2009
Pag. 47
La candidatura della Borsellino
di Francesco Palazzo

Da quando si è proposta alle primarie e poi per la presidenza della regione, sfidando nel 2006 Cuffaro, a ogni tornata elettorale la giacchetta di Rita Borsellino viene tirata, dentro il centrosinistra, dall’una e dall’altra parte. Mai, tuttavia, nella sua pur breve e intensa carriera politica, decisione fu più combattuta. La determinazione di inserirsi nelle liste del Partito Democratico, per le europee di giugno, ha causato fibrillazioni abbastanza rilevanti sia all’interno, e ci riferiamo al movimento Un’Altra Storia, sia all’esterno. Con Italia dei Valori e Sinistra e Libertà, gli altri due pretendenti, rimasti delusi e fortemente irritati. Anche dentro il PD, non l’hanno presa tutti bene. Tra chi si è ritirato improvvisamente dalla corsa, a quanti chiedevano prima la formale adesione ai Democratici. Per farla breve, è apparso a molti osservatori un passaggio molto controverso. Senonchè, la cosa può pure essere valutata da punti di vista diversi. Innanzitutto, va detto che è nella tradizione storica dei partiti di sinistra ospitare indipendenti nelle proprie liste, senza chiedere a questi ultimi atti di fede incondizionati. I quali rimandano ad altri tempi, quando i partiti erano qualcosa in più di meri contenitori elettorali, quali oggi sono diventati. Ormai le forze politiche sono un insieme di regni autonomi e sovrani, ognuno facente esplicito riferimento a questo o a quel capo cordata. Che poi, ma è un altro discorso, il movimento che segue la Borsellino debba, alla fine, decidere cosa fare da grande, tenuto conto che elettoralmente queste esperienze sono destinate a spegnersi se non canalizzate in qualche modo, è uno scenario che ormai non è più rinviabile. Sulla questione dei partiti rimasti con un palmo di naso, IDV e Sinistra e Libertà, i quali attestano una profonda diversità politica e morale rispetto al Partito Democratico, e perciò sarebbero stati i naturali ricevitori della candidatura della Borsellino, si può fare un semplice ragionamento. Nel poco esaltante panorama politico siciliano, queste presunte grandi differenze, tra il PD da un lato e Italia dei Valori e Sinistra e Libertà dall’altro, non sono esattamente lampanti, anzi spesso si presentano del tutto esigue, impalpabili. E le stesse motivazioni, avanzate dalla Borsellino, per spiegare il suo impegno a favore del PD alle europee, potevano essere portate pure se avesse scelto una delle altre due formazioni politiche citate prima. Del resto, basta un esempio recente per capire quanto inverosimili siano le dissomiglianze tra i diversi pezzi del centrosinistra. A Palermo, sabato 18 aprile, alla fine della manifestazione contro la giunta Cammarata, c’è stato un comizio a più voci, dove sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti di opposizione dei gruppi consiliari presenti al comune di Palermo. Bene, sentendoli parlare, era davvero difficile, per non dire impossibile, a chi non ne conoscesse già la collocazione, riuscire a capire chi apparteneva a quella formazione piuttosto che all’altra. Insomma, da questo punto di vista non si capisce bene cosa si rimprovera alla Borsellino, se non forse di aver scelto, stavolta, rispetto alle ultime politiche, un cavallo che la può portare al traguardo. Mettendo ai voti tra i suo sostenitori il da farsi. Evento più unico che raro. Semmai, un rilievo può essere mosso nei confronti di Un’Altra Storia. Serpeggia, tra molti degli aderenti al movimento, basta vedere il sito e il dibattito che si è sviluppato in rete, un palese disagio verso lo sbocco di questa vicenda. Appare evidente che molti fanno dipendere la continuazione di un percorso collettivo, la sua stessa sopravvivenza, dalle scelte e dalla sorte del leader. C’è da ritenere che se il presidente di Un’Altra Storia non riuscirà a varcare l’ingresso del parlamento europeo, il movimento politico che fa a lei riferimento rischierà l’implosione. Con tutto il rispetto, non ci pare questo un segno di buona salute. E la stessa Borsellino farebbe bene a riflettere, cosa che certo starà facendo, sugli ultimi eventi che riguardano la sua creatura politica.

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