sabato 15 agosto 2009

Movida e disturbo della quiete pubblica

LA REPUBBLICA PALERMO - SABATO 15 AGOSTO 2009
Pagina I
Gli esempi da seguire per regolamentare la movida rumorosa
Francesco Palazzo

Sullo stop ai suoni notturni assordanti, che il comune di Palermo sta contrattando con i commercianti di Piazza Olivella, l´altra mattina ascoltavo alla radio la contrarietà e i malumori di un esercente operante nella stessa piazza. Luogo da dove poi, sperando che non si tratti soltanto di un falò di mezzo agosto, estendere, alle altre roccaforti della movida palermitana, lo stop serale ad altoparlanti e rumori molesti di varia natura. Il commerciante sosteneva che non ha senso spegnere i decibel entro la mezzanotte o l´una. Essendo la città piena di turisti, non si renderebbe loro un buon servizio. Motivazione abbastanza chiara, bisogna vedere solo se corrisponde al vero. Abbiamo, infatti, l´impressione che il fare tardi la sera, rompendo i timpani alla gente che vorrebbe dormire, non è tanto un´esigenza dei forestieri, che caso mai, dopo lunghe giornate passate a scarpinare, vanno a letto molto presto, ma degli stessi palermitani. Dunque, c´entra poco il turismo. E, a riprova di ciò, forniamo l´esempio di civiltà di tre località italiane molto importanti, non posti isolati in mezzo alle montagne, che davvero vivono di turismo, visitate nella prima decade di agosto. Abbiamo trascorso quasi una settimana a Montecatini, piena di gente, pulita, con un flusso turistico degno di nota. Niente di paragonabile, per qualità e quantità, ai visitatori che sbarcano a Palermo. Lì si tratta di presenze abbastanza costanti che sostengono l´intera economia di una vasta zona, da noi siamo davanti a un mordi e fuggi che si limita agli orari diurni e non va certo in cerca di notti brave. Ebbene, a Montecatini, pur essendoci diverse attrazioni serali, tipo balere all´aperto e concerti, dopo le ventitré non si sente più anima viva. Tutti a nanna. Tale comportamento riguarda sia i soggiornanti occasionali, sia i residenti. Affacciandoti verso mezzanotte dal balcone della stanza d´albergo, l´impressione era di stare in mezzo al deserto. Evidentemente il turista apprezza, visto che ritorna. Stessa scena a Firenze, a due passi da Piazza della Signoria, uno dei siti più gettonati al mondo. Pure in questo caso, dalla finestra della pensione, dalla quale s´intravede uno scorcio della piazza, il calar delle tenebre, ossia molto prima dello scoccare della mezzanotte, coincide con una quieta assenza di rumori. Tranne il ritmico e rassicurante calpestio, da parte dei pochi che ancora sono fuori, sul vecchio pavimento che circonda la zona. E non è che nei pressi non vi siano locali, bar o pub. Nella stessa piazza, o nel vicino Ponte Vecchio, sino a una determinata ora, cioè mai dopo le ventitré e trenta, musicisti e cantanti di una certa bravura intrattengono allegramente centinaia di passanti. Uguale situazione, segno che dove si vive sul serio di turismo, non è proprio presente nel menù la baldoria sino all´alba, lo abbiamo registrato a Pisa. Alle dieci della sera, a Piazza dei Miracoli, all´ombra della celeberrima Torre, dopo una giornata di folla oceanica e composta, i negozietti avevano già abbassato le saracinesche, dentro e fuori le mura. Le luci si erano spente e ci si preparava a un´altra intensa giornata agostana. È evidente che in questi posti, così come in altri, c´è chi legittimamente preferisce divertirsi, ridere, parlare, ascoltare musica o bere sino all´alba. Vi saranno quindi certamente decine e decine di ritrovi, dove è possibile esercitare la propria libertà insonne, senza tuttavia intaccare quella dormiente della maggior parte della popolazione. Sembra che ve ne sia abbastanza da smentire la tesi dell´esercente, circa la penalizzazione dei turisti a causa della ragionevole, e molto tardiva, scelta del comune di Palermo di intervenire drasticamente. Agli inglesi, ai tedeschi, ai giapponesi, agli ospiti provenienti dalle altre regioni italiane, non importa un fico secco trovare posti all´aperto, in pieno centro, dove fare bagordi sino all´alba. La cosa interessa una piccolissima percentuale di palermitani. Che saranno così gentili da trovarsi opportunità di divertimenti simili, in posti o in orari tali da consentire a tutti delle notti decenti.

1 commento:

  1. Da donna "allodola" (che ama le aurore e non ama far tardi la notte) non posso che essere d'accordo!
    A tal proposito, un mio "pizzino" su "Centonove"
    SOGNI D’ORO
    Si dorme sempre meno. Le indagini sociologiche ci dicono che pochi raggiungono le benefiche otto ore di sonno. Al massimo ce ne concediamo sei o sette. Né dormono molto di più i ragazzi, attratti da pub, internet e programmi satellitari. Insonni o ipodormienti sono equamente divisi tra Nord e Sud: la proverbiale pennichella, attribuita da sempre ai meridionali, sembra acqua passata.
    Ma l’essere più svegli non pare abbia contribuito gran che al nostro benessere. Più svegli, ma non più lucidi e felici. Che facciamo delle ore rubate al sonno? Lavoriamo affannosamente, litighiamo, guardiamo la TV, girovaghiamo per strada comprando di tutto. Aumenta il PIL, ma anche l’inquinamento.
    "Più lentamente, più dolcemente, più profondamente" ci ammoniva il caro Alex Langer. E se una domenica decidessimo di poltrire dodici ore? Nessun comportamento inquinante, nessun rumore: pausa di riposo per noi e per il nostro sfinito e martoriato pianeta.
    Una vera, silenziosa rivoluzione.
    “Centonove”, 24.10.08

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