giovedì 13 ottobre 2016

Buco Amat non paganti. Non bastano gli agenti.


La Repubblica Palermo
5 ottobre 2016
Le inutili misure antiportoghesi
Francesco Palazzo

Potremmo iniziare così. Volete tenervi il servizio di trasporto locale pubblico finché morte non vi separi? Sì, lo vogliamo. Basta che copra tutta la città, soprattutto le periferie, con un numero adeguato di vetture, che non costi un botto e che la fruizione dei mezzi venga fatta pagare a tutti. Lasciamo al lettore il giudizio su come siano servite le periferie dai mezzi Amat, su quanti bus vi siano in giro e soffermiamoci sui costi, ovvero sulle perdite. Il servizio di trasporto deve gravare, anche, sulla fiscalità generale. Che non sono soldi vinti al superenalotto. L’amministrazione di un ente pubblico, prima di ricorrere ai contribuenti, deve fare l’impossibile per prendere il dovuto dal servizio che eroga. Altrimenti un cittadino corretto paga due volte. La prima rispettando le regole, la seconda quando una parte delle sue tasse vanno a foraggiare lo stesso servizio anche per colpa di chi non paga. Rovesciando la medaglia, c’è la possibilità che coloro i quali fanno i furbi, siano poi gli stessi che si distraggono quando c’è da pagare le imposte. Non pagando due volte. Ma quanti sono, e quanto ci costano, quelli che viaggiano gratis? Facciamo due calcoli partendo da un articolo di Sara Scarafia (Repubblica del 21 settembre). Nello stesso la dirigenza Amat dichiara che nei bus non paga uno su due. Ma anche nei tram, sempre a sentire la dirigenza, siamo a quote alte di evasione. Tra bus e tram ogni anno vi sono circa 26 milioni e 400 mila utenti. Stando alle percentuali condivise dall’azienda, 11 milioni e 880 mila non pagano. Visto che il prezzo del biglietto è un euro e quaranta, la perdita annuale di Amat, ossia della collettività, è più di 16 milioni e mezzo di euro. Con la quale si potrebbero coprire i costi annuali del tram, che arrivano a 15 milioni. Dalla vecchia ZTL si presumeva di ricavare 30 milioni da destinare al trasporto pubblico. Ipotesi che molto difficilmente avrebbe trovato riscontro nella realtà. Mentre con la nuova e piccola ZTL, partita male in quanto a ricavi, non sappiamo quanto ci prenderà il Comune. Ma, pure contenuto, l’incasso potrebbe potenziare il servizio dei bus, a patto che però si facciano pagare i quasi dodici milioni all’anno che viaggiano senza scucire un centesimo. Cosa metterà in campo Amat per combattere questo fenomeno? Da ottobre utilizzerà i vigilantes sulle due linee di tram e bus più affollate. Ci sembra una misura quattro volte inefficace. Sarà limitata nel tempo, sia come durata della convenzione che come presenza nelle ore della giornata, visto che saranno coperte solo le ore di punta. Riguarderà soltanto due tratte di tram e bus. Non si metterà in atto nessuna modifica organizzativa, tipo fare entrare dalla bussola davanti. Regola introdotta sulla carta ma rimasta lettera morta. Infine, questa vigilanza armata avrà un costo, mentre si potrebbe utilizzare parte del personale che già c’è in azienda e altro da prendere nelle sacche di precariato creato ad arte (ex PIP?) per fornire tutte le vetture di bigliettai. Allo stato c’è sotto il naso, senza che si riesca ad afferrarla, una montagna di denaro e, contemporaneamente, con un’improbabile ZTL, si tenta di far pagare i palermitani. Ma come, non gli fai pagare un servizio che eroghi e attendi il babbo natale della ZTL? Si può sostenere la gestione pubblica dei trasporti a fronte di un quadro simile? Visto che non si tratta di scuola o sanità, è un’eresia il ricorso al privato? Già avviene con i trasporti regionali su gomma, sinora non è morto nessuno, la gente si sposta tranquillamente da una parte all’altra della Sicilia, in orario e su mezzi discreti. Nessuno sale a bordo senza ticket. Il privato non può permettersi queste licenze poetiche. A maggior ragione non dovrebbe concedersele il pubblico. Sabato e domenica abbiamo preso quattro volte il 101. Quasi tutti non hanno pagato senza che dovessero rendere conto a nessuno. Ragazzotti che ti sbeffeggiavano e adulti che pontificavano sui massimi sistemi senza avere in tasca nessun titolo di viaggio. Per affrontare tale far west occorrono non quattro agenti. Ma una dirigenza che sappia affrontare alla radice, sistematicamente e definitivamente il problema.

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