lunedì 5 marzo 2018

Jacoub Said, noi, la politica, le urne e le paure.

La Repubblica Palermo 4 marzo 2018 - Pag. I
Il dono cattivo che ci lascia la campagna
Francesco Palazzo

Jacoub Said, il ventenne nativo del Camerun, allontanato in un primo momento a Palermo da un locale perché creduto un mendicante, ed anche lo fosse stato nulla sarebbe cambiato, ha subito un torto. Il titolare del bar ha chiesto scusa. Subito si è alzato il fuoco sui social. Dovremmo, invece, guardarci dentro. Questa campagna elettorale, che oggi si chiude, tra le tante promesse improbabili, un dono cattivo lo lascia. È entrato in circolo un veleno. La paura della contaminazione. Che trova terreno fertile. Molti atteggiamenti non sono isolati.
Può essere il lavavetri, o quello dietro la bancarella, oppure chi ci porge le rose al ristorante. Ma anche la semplice reazione preoccupata alla diversità. Ci riteniamo città accogliente. Ma qualcosa è cambiato nel paese in questo periodo in cui si sono innaffiate le radici del timore.
Ideologico o etnico. Chiuse le urne, sperando di trovarci molta politica e poche paure, pensiamoci. Magari le tossine svaniranno. Potrebbe il danno però rivelarsi serio. Sarebbe allora difficile scacciarlo agitandoci sulle tastiere e indicando il problema fuori da noi.

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