venerdì 6 luglio 2018

Mafie tra ottocento, novecento e ventunesimo secolo? Guardiamo fuori da esse.

La Repubblica Palermo
5 luglio 2018
Le vaste complicità con la mafia
Francesco Palazzo

Se Cosa nostra ce la portiamo dietro tra ottocento, novecento e ventunesimo secolo, i motivi vanno cercati più che dentro l’organizzazione criminale, in tutti gli altri ambienti che mafia non sono. I mafiosi, dall’unità a oggi, hanno fatto la loro strada, più o meno bene dal punto di vista degli interessi perseguiti. Ma è lampante che la maggioranza della società siciliana ha svolto male il proprio compito. Se un fenomeno dura tanto ed entra nel corpo vivo di una grande comunità, la diagnosi non può che essere questa. Con una prognosi, malgrado i passi avanti fatti, ancora incerta. E i caduti nella lotta alle cosche? Proprio le loro morti dimostrano quanto scritto. Ma voi pensate che sarebbe stato possibile levare di mezzo preti, imprenditori, magistrati, giornalisti, eletti dal popolo, professionisti, se tutti, senza eccezione alcuna, gli altri colleghi fossero stati sempre con le schiene dritte? Se poi ci mettiamo il campionario di errori dell’antimafia, il cui menù sembra essere sempre più nutrito, il quadro si fa ancora più evidente. Quando ci metteremo su una strada diversa?


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